La Corte Suprema, sezione di lavoro, accoglie il riscorso, cassa il decreto impugnato e rimanda al Tribunale di Salerno: riaffermati i principi di “necessaria” valutazione del grado di integrazione lavorativa e di “autonomia” della domanda di protezione umanitaria rispetto delle diverse e superiori forme do protezione.

⏱ Tempo di lettura < 1 min È fondato il ricorso avverso la decisione del Tribunale di Salerno che non ha valutato i fattori di integrazione lavorativa e di vulnerabilità (inclusa le giovane età al momento dell’espatrio, l’assenza di legami famigliari nel Paese di origine, le violenze e torture subite in Libia), non così uniformato ai principi di “comparazione attenuata” attualmente consolidati in subiecta […]

L’esperienza lavorativa in Italia è rilevante per il riconoscimento di protezione umanitaria.

⏱ Tempo di lettura 2 min In tema di protezione umanitaria, il livello di integrazione raggiunto in Italia dal richiedente, cittadino pakistano, deve intendersi non come necessità di un pieno, irreversibile e radicale inserimento nel contesto sociale e culturale del Paese, ma come ogni apprezzabile sforzo di inserimento nella realtà locale di riferimento, dimostrabile attraverso la produzione di contratti di lavoro anche a[…]

Protezione internazionale: valida ai fini delle notificazioni l’elezione del domicilio presso il difensore.

⏱ Tempo di lettura < 1 min La notifica della decisione presso il domicilio, diverso da quello dichiarato, è nulla e il ricorrente andrà rimesso in termini in assegue dei principi già indicati da Corte Costituzionale 198 e 227/2000 con le quali si affermato il principio secondo il quale il termine inizia a decorrere dalla conoscenza dell’atto. Tribunale di Genova, decreto di fissazione udienza[…]