Espulsione per pericolosità sociale: non bastano i precedenti penali, ma è necessario un esame complessivo della personalità.

⏱ Tempo di lettura < 1 min In tema di valutazione della ricorrenza dei presupposti di cui all’art.13, c. 2, l. c), t.u.i., il GdP non può limitarsi alla valutazione dei precedenti penali dello straniero, ma deve estendere il proprio giudizio anche all’esame complessivo della sua personalità, desunta dalla condotta di vita e dalle manifestazioni sociali nelle quali quest’ultima si articola, verificando in concreto l’attualità della pericolosità sociale.

Il decreto sicurezza non si applica alle domande di asilo proposte prima della sua entrata in vigore.

⏱ Tempo di lettura 2 min Le Sezioni Unite Civili, decidendo su questione di massima di particolare importanza (ordinanza 3 maggio 2019, n. 11749), hanno affermato che la normativa introdotta con il d.l. n.113/18 (cd. decreto sicurezza) non trova applicazione in relazione alle domande di protezione internazionale proposte prima dell’entrata in vigore della nuova legge (5 ottobre 2018) e, in tema di protezione umanitaria, la necessità ai fini del riconoscimento della protezione di operare la valutazione comparativa effettiva del grado d’integrazione sociale raggiunta in Italia dal richiedente protezione con la sua situazione soggettiva e oggettiva nel Paese d’origine stante l’orizzontalità dei diritti umani fondamentali.

Carta di soggiorno: è illegittimo il diniego fondato su mere irregolarità fiscali e profili ostativi non segnalati nell’avviso di avvio.

⏱ Tempo di lettura < 1 min È illegittimo il diniego di pse per lungosoggiornanti UE fondato su mere irregolarità fiscali e su profili ostativi mai rappresentati nel preavviso di rigetto. La ratio dell’art. 10bis legge 241/90, difatti, è quella di evitare “provvedimenti a sorpresa” e sollecitare il leale contraddittorio endoprocedimentale.