PILLOLE DI DIRITTO: ESPULSIONE11 min read

testo a cura dell’Avv. Pasquale Mormile
traduzione a cura della dott.ssa Mariassunta Cavaliere

L’espulsione amministrativa trova la sua disciplina nell’art. 13 T.U.I. ove si distingue tra:

• espulsione ministeriale (co. 1 art. 13, adottata dal ministro dell’interno per motivi di “ordine pubblico e sicurezza dello stato”)

• espulsione del prefetto (co.2 dello stesso articolo) che sono l’oggetto della seguente
E’ consigliabile spacchettare l’art. 13 tra testo originario e innesti di adeguamento a normativa unionale, ponendo l’attenzione ai commi ivi presenti:

COMMA 2: sono indicate le ipotesi espulsive: quando e per quali ragioni un cittadino straniero può essere espulso dall’Unione Europea.

COMMA 2 BIS: fa riferimento ai legami familiari e l’obbligo di “motivazione rinforzata” per lo straniero che abbia esercitato il diritto all’unità familiare o che sia familiare ricongiunto.
Sul tema dei legami familiari si segnala la nota Sent. n. 202/2013 che ha richiamato la norma per estenderla tutte le volte in cui il decreto di espulsione va a toccare situazioni in cui il cittadino straniero ha qui la famiglia.

Può essere espulso per: ingresso irregolare; se non ha permesso di soggiorno a fronte di un regolare ingresso o lo ha chiesto ma gli è stato poi annullato, o non ha fatto la dichiarazione di presenza; può infine essere espulso per pericolosità sociale per appartenenza del cittadino straniero alle categorie richiamate dagli artt. 1, 4, 16 del d.lgs n° 154/2011.

COMMA 3: viene indicato l’atto amministrativo utilizzato per decretare l’espulsione (la decisione di rimpatrio): esso è un decreto motivato adottato caso per caso. Vi troverete anche l’obbligo del nulla osta per lo straniero espulso sottoposto a procedimento penale ma non detenuto in carcere.

COMMA 4: si concentra sull’espulsione coatta con accompagnamento alla frontiera a mezzo della forza pubblica.
L’amministrazione procede con l’accompagnamento coatto alla frontiera a mezzo della forza pubblica nel caso di:
– quando c’è rischio di fuga;
– diniego del soggiorno per manifesta infondatezza o per fraudolenza della domanda di rilascio o rinnovo di permesso di soggiorno;
– quando si è stati destinatari di misure di rimpatrio volontario ma non le si è rispettate;
– quando si sono violate le misure alternative al trattenimento e le trovate indicate all’art. 14 co. 1 bis  consegna del passaporto, obbligo di dimora, obbligo di presentazione periodica.

COMMA 5: è delineato il rimpatrio volontario previsto anche dalla direttiva rimpatri

COMMA 11: che è il rimedio contro l’espulsione ministeriale (ricorso al TAR).

COMMA 12: rinvio dello Stato di appartenenza o provenienza.

COMMA 13: il divieto di re-ingresso, ne abbiamo parlato quando l’altra volta abbiamo affrontato il tema della segnalazione Schengen e nell’art. 96 co.3 della Convenzione di Schengen un cittadino straniero che è destinatario di una misura di espulsione cui è seguito un divieto di ingresso.

COMMA 14: indica la durata da 3 a 5 anni valutata caso per caso del divieto di re-ingresso. Indica altresì anche un favor riconosciuto al destinatario di una misura di rimpatrio volontario.

Scarica qui l’art. 13 T.U.I. ->art. 13_d. lgs 1998.286 TUI_espulsione

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Espulsione dal T.N. di un cittadino extracomunitario: istituti e definizioni

L’espulsione amministrativa dal Territorio Nazionale di un cittadino avente la cittadinanza di un Paese terzo è regolata dal Testo Unico Immigrazione e può essere disposta dall’Autorità giurisdizionale o da Autorità amministrativa (cfr. anche art. 13 Direttiva 115/2008/CE). Qui di seguito ci soffermeremo su quella ammnistrativa ove si distinguono le espulsioni ministeriali e le espulsioni disposte dal Prefetto disciplinate dall’art.13 del TUI:
– l’espulsione ministeriale è disposta dal Ministro dell’Interno dandone preventiva notizia al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro degli affari esteri (comma 1) o, su sua delega dal Prefetto, per “motivi di ordine pubblico o sicurezza dello Stato” o in presenza di fondati motivi per ritenere che la permanenza nel territorio dello Stato possa, in qualsiasi modo, agevolare organizzazioni o attività terroristiche internazionali;
– l’espulsione prefettizia è disposta dal Prefetto, caso per caso (comma 2), quando lo straniero:
lettera a) “è entrato nel territorio dello Stato sottraendosi ai controlli di frontiera e non è stato respinto ai sensi dell’articolo 10”;
lettera b) “si è trattenuto nel territorio dello Stato in assenza della comunicazione di cui all’articolo 27, comma 1-bis, o senza avere richiesto il permesso di soggiorno nel termine prescritto, salvo che il ritardo sia dipeso da forza maggiore, ovvero quando il permesso di soggiorno è stato revocato o annullato o rifiutato ovvero è scaduto da più di sessanta giorni e non ne è stato chiesto il rinnovo ovvero se lo straniero si è trattenuto sul territorio dello Stato in violazione dell’articolo 1, comma 3, della legge 28 maggio 2007, n. 68”;
lettera c) “appartiene a taluna delle categorie indicate negli articoli 1, 4 e 16, del d.lgs. n.159/11”;

Il comma 3 dell’art. cit dispone che l’espulsione del Prefetto è disposta – in ogni caso – con decreto motivato immediatamente esecutivo. Quando lo straniero è sottoposto a procedimento penale e non si trova in stato di custodia cautelare in carcere, il questore, prima di eseguire l’espulsione, richiede il nulla osta all’autorità giudiziaria.

Analizzando la fase esecutiva del provvedimento espulsivo, essa assume un duplice connotato:
– forzosa (comma 4) ed “eseguita dal questore con accompagnamento alla frontiera a mezzo della forza pubblica” quando sussiste almeno una delle seguenti condizioni:

rischio di fuga;
• diniego del soggiorno per manifesta infondatezza o per fraudolenza della domanda di rilascio o rinnovo di permesso di soggiorno;
• mancato rispetto del termine di partenza volontario;
• violazione di misure alternative al trattenimento (indicate all’art.14, comma 1 bis: consegna del passaporto, obbligo di dimora, obbligo di presentazione periodica. Misure tra loro cumulabili)
;

– con partenza volontaria (comma 5): è consentito al cittadino straniero di richiedere al Prefetto la concessione di un periodo per la partenza volontaria (art. 7 Direttiva Rimpatri), anche attraverso programmi di rimpatrio volontario ed assistito di cui all’art. 14-ter; sicchè, il Prefetto, valutato il singolo caso, con lo stesso provvedimento di espulsione, intima lo straniero a lasciare volontariamente il territorio nazionale, entro un termine compreso tra 7 e 30 giorni, prorogabile se commisurato alla durata del soggiorno in T.N. e alla presenza di legami familiari e sociali.

Français
Expulsion du T.N. d’un ressortissant extracommunautaire: institutions et définitions
L’expulsion administrative du territoire national d’un ressortissant d’un pays tiers est régie par le Texte Unique Immigration et peut être ordonnée par la Juridiction ou l’Autorité administrative (cf. également art. 13 Directive 115/2008/CE). Nous nous arrêtons ci-dessous sur l’administration où l’on distingue les expulsions ministérielles et les expulsions ordonnées par le Préfet régies par l’article 13 du TUI:

– l’expulsion ministérielle est ordonnée par le Ministre de l’Intérieur en donnant préalablement la nouvelle au Président du Conseil des Ministres et au Ministre des Affaires étrangères (alinéa 1) ou, sur sa délégation par le Préfet, pour “raisons liées à l’ordre public ou à la sécurité de l’État” ou s’il existe des motifs raisonnables de penser que le séjour sur le territoire de l’État peut, de quelque manière que ce soit, faciliter des organisations internationales ou des activités terroristes;
– l’expulsion préfectorale est ordonnée par le préfet, au cas par cas (alinéa 2), lorsque l’étranger:
point a) “est entré sur le territoire de l’État en se soustrayant aux contrôles aux frontières et n’a pas été refusé conformément à l’article 10”;
point b) “s’est maintenu sur le territoire de l’État en l’absence de la communication visée à l’article 27, paragraphe 1-bis, ou sans avoir demandé le permis de séjour dans le délai prescrit, sauf en cas de force majeure, ou lorsque le titre de séjour a été retiré ou annulé ou refusé, ou qu’il a expiré depuis plus de soixante jours et qu’aucune demande de renouvellement n’a été présentée, ou si l’étranger a été retenu sur le territoire de l’État en violation de l’article 1er, alinéa 3, de la loi du 28 mai 2007, n. 68”;
point c) “appartient à certaines catégories visées aux articles 1er, 4 et 16 du décret législatif n. 159/11”;

L’alinéa 3 de l’art. cit dispose que l’expulsion du Préfet est disposé – en tout cas – par décret motivé immédiatement exécutif. Lorsque l’étranger fait l’objet d’une procédure pénale et ne se trouve pas en détention provisoire en prison, le questeur demande l’autorisation de l’autorité judiciaire avant d’exécuter l’expulsion.
risque de fuite
• Deneage de sejour pour manifeste un manque de fondement ou pour la nature frauduleuse de la demande de délivrance ou de renouvellement d’un titre de séjour;
• le non-respect du délai de départ volontaire;
• violation de mesures alternatives à la rétention (visées à l’article 14, alinéa 1 bis : remise du passeport, obligation de séjour, obligation de présentation périodique. Mesures entre elles cumulables)
;

– avec départ volontaire (alinéa 5) : il est permis au ressortissant étranger de demander au Préfet l’octroi d’une période pour le départ volontaire (art. 7 Directive Retours), même à travers des programmes de rapatriement volontaire et assisté visés à l’article. 14-ter; de sorte que le Préfet, après avoir évalué le cas individuel, par la même mesure d’expulsion, ordonne à l’étranger de quitter volontairement le territoire national, dans un délai compris entre 7 et 30 jours, prorogeable en fonction de la durée du séjour chez T.N. et de l’existence de liens familiaux et sociaux.

English
Expulsion from the T.N. of a non-EU national: institutes and definitions
The administrative expulsion from the National Territory of a citizen having the nationality of a third country is regulated by the Immigration Act and may be ordered by the Judicial Authority or by Administrative Authority (cf. also art. 13 Directive 115/2008/CE). Below we will focus on the ammnistrativa where we distinguish the ministerial expulsions and expulsions ordered by the Prefect governed by Article 13 of the TUI:
– the ministerial expulsion is ordered by the Minister of the Interior giving prior notice to the President of the Council of Ministers and the Minister of Foreign Affairs (paragraph 1) or, on his behalf by the Prefect, for “reasons of public order or security of the State” or where there are reasonable grounds for believing that residence on the territory of the State may, in any way, facilitate international terrorist organisations or activities;
– the prefectural expulsion is ordered by the Prefect, case by case (paragraph 2), when the foreigner:
letter a) “has entered the territory of the State by evading border controls and has not been rejected in accordance with Article 10”;
letter b) “has remained in the territory of the State in the absence of the communication referred to in Article 27, paragraph 1-bis, or without having requested a residence permit within the prescribed period, unless the delay was due to force majeure, or when the residence permit has been revoked or cancelled or refused or has expired more than sixty days and has not been requested to renew it or if the alien has remained on the territory of the State in violation of article 1, paragraph 3, of the law of 28 May 2007, n. 68”;
letter c) “belongs to one of the categories indicated in Articles 1, 4 and 16 of Legislative Decree no. 159/11”;
Paragraph 3 of art. cit provides that the expulsion of the Prefect is arranged – in any case – by decree immediately executive motivated. Where a foreigner is subject to criminal proceedings and is not in custody in prison, the Quaestor shall, before executing the expulsion, request the authorisation of the judicial authority.

Analyzing the execution phase of the expulsion order, it assumes a double connotation:
– forced (paragraph 4) and “carried out by the Quaestor and accompanied at the border by public force” when there is at least one of the following conditions:

flight risk;
• denial of residence on the grounds of manifestly unfounded or fraudulent application for the issue or renewal of residence permits;
• failure to comply with the voluntary departure period;
• violation of alternative measures to the detention (indicated in art.14, paragraph 1a: delivery of the passport, obligation to stay, obligation of periodic presentation. Measures between them can be cumulated)
;

– with voluntary departure (paragraph 5): the foreign citizen is allowed to request the Prefect to grant a period for voluntary departure (art. 7 Return Directive), also through voluntary and assisted return programs referred to in art. 14-ter; so that the Prefect, assessed the individual case, with the same order of expulsion, requires the alien to voluntarily leave the national territory, within a period of between 7 and 30 days, extendable if commensurate with the duration of stay in T.N. and the presence of family and social ties.